Un piccolo gioiello nel cuore dell’Umbra il “Ristorante Hotel Cascia”, un arte culinaria tramandata da generazioni

L’Umbria, una piccola regione senza sbocco sul mare, ma ha sempre avuto gli ingredienti per essere popolare.

Paesaggi pastorali meravigliosi montagne spettacolari, città collinari piene di superba arte e architettura e

innumerevoli villaggi affascinanti. Cibo e vino straordinari, siamo a Cascia in provincia di Perugia, “Ristorante

Hotel Cascia”,  sorge lungo la via che conduce alla Basilica, frequentato da visitatori che ricercano la

tranquillità e l’armonia proprie della cittadina. E’ in una posizione ideale per visitare i maggiori monumenti

storici e religiosi di Cascia quali la Basilica di S. Rita, il Museo Comunale, Piazza del Comune e la Basilica di San

Francesco. Qui si respira un’atmosfera conviviale e di grande ospitalità mantenendo orgogliosamente la

cucina del territorio nelle sue tradizioni. E’ un riferimento per chi vuole mangiare piatti territoriali eseguiti alla

perfezione e preparati con materie prime straordinarie, trasformate con grazia e sostanza, senza tradire la

forma ma tirando dritto verso il sapore e la sua essenza. Il ristorante Cascia è a conduzione famigliare gestito

dalla dolcissima Sonia, dal figlio Giuseppe e dello chef suo fratello. L’antipasto della casa è imperdibile,

composto da un tagliere con salumi, formaggi e crostini. Poi tra le tante delizie si possono gustare delle

tagliatelle ai funghi porcini e tartufo, che rispecchiano l’esperienza favorita da un ambiente accogliente e

ospitale. Per non parlare delle carni, di ottima qualità e piacevole consistenza che si fanno mangiare con

leggerezza, e molte altre prelibatezze, come la pizza lievitata più di 24 ore ottima anche nella cottura,

Tutto arricchito con un’ampia carta di vini, pronti per essere associati ad ogni tipo di piatto. Creatività assoluta

anche nei dolci con un autentico viaggio tra sapori, genuinità, e ricette che fanno da eco a un mondo passato,

ma sempre più attuale ed accattivante. Insomma una tavola consolatoria, appagante, frutto di anni di ricerca e

un percorso cresciuto senza mai tradire la filosofia di fondo ma arricchendola di continuo.