Made in Italy, da Napoli un appello alle istituzioni: “Difendiamo le eccellenze del nostro Paese”

A  ‘Napoli crea’ sfilata di Istituzioni, associazioni imprenditoriali e professionali Maresca (Le Mani di Napoli): “Tuteliamo l’artigianato d’immagine”.L’Italia tuteli ciò che ‘Napoli crea’

Il titolo dell’evento svoltosi lunedì 15 aprile nel capoluogo partenopeo a Villa Doria D’Angri, organizzato

dall’associazione ‘Le Mani di Napoli’  in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, è un monito e al

tempo stesso un appello: difendiamo le eccellenze del nostro Paese, sosteniamo gli artigiani e le imprese

manifatturiere della penisola.

Proteggere e valorizzare la qualità dei prodotti di casa non è solo il filo conduttore dell’evento, ma è l’identità

stessa di un’organizzazione costituita dalle eccellenze del settore tessile nate e affermatesi alle pendici del

Vesuvio. Un territorio che esporta ùbellezza in forme e formule diverse, dai sapori all’abbigliamento. Ecco

perché l’associazione ‘Le Mani di Napoli’, presieduta da Giancarlo Maresca con Damiano Annunziato

vicepresidente, sostiene che il criterio delle indicazioni geografiche a tutela del settore agroalimentare

vada esteso anche ad altri ambiti.

Le ragioni di questa iniziativa sono nelle parole del presidente de ‘Le Mani di Napoli’

Giancarlo Maresca: “Noi in questo momento vogliamo sostenere un progetto di tutela e valorizzazione di

quello che una volta si chiamava artigianato di alta gamma e che noi abbiamo chiamato un nome nuovo:

artigianato d’immagine. Questa immagine positiva che danno gli oggetti, con una qualità e una storia

importante, non si riflette solo su chi quegli oggetti li compra, li indossa, li mette in casa, ma anche sul Paese

che li produce e li difende. Questo porta potere, perché portare nel mondo il proprio oggetto significa portare

nel mondo il proprio gusto”.

Il termine ‘valorizzazione’ è stato il comun denominatore degli interventi che si sono susseguiti a ‘Napoli crea’,

evento che ha avuto respiro nazionale anche per la presenza di diverse figure istituzionali.

Nel corso della giornata è stato ricordato l’Ambasciatore Renato Ruggiero, napoletano illustre e primo

Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, nel 30° anniversario della firma a

Marrakech (15 aprile 1994) del Trattato istitutivo dell’Organizzazione. La targa in suo ricordo,

simbolicamente ritirata da Mariano Bruno, segretario generale del Corpo Consolare di Napoli, sarà

consegnata al figlio Riccardo Ruggiero che ha seguito commosso la cerimonia in collegamento dall’Asia.

L’ambasciatore Vincenzo Grassi, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Onu,

l’Organizzazione mondiale del commercio e le Organizzazioni internazionali a

Ginevra, ha spiegato in videocollegamento: “Da Diplomatico, da napoletano e da persona che ha avuto l’onore

e il privilegio di lavorare con l’Ambasciatore Ruggiero sono grato a

‘Le mani di Napoli’ per avermi dato l’opportunità di ricordare questa grande personalità in questo importante

evento. Il Trattato che 30 anni fa ha istituito l’Organizzazione mondiale del commercio va ricordata

soprattutto in questo momento in cui il multilateralismo politico e commerciale attraversa una fase di crisi.

L’OMC ha aiutato a temperare le forzature di un inevitabile processo di globalizzazione”. Grassi ha ricordato

anche come il lavoro

dell’Ambasciatore Ruggiero abbia contribuito a conferire nel commercio regole universalmente accettate,

nella convinzione che l’espansione dei commerci favorisce i

Paesi meno prosperi e consente dunque anche a questi ultimi di partecipare alla ricchezza mondiale.

“Ruggiero   ha continuato Grassi – fu nominato primo Direttore generale

dell’OMC non solo come autorevole candidato italiano, ma come rappresentante dell’intera

Europa in vari ambiti, confermando così la leadership europea nella politica di apertura dei commerci.

Ruggiero è stato un personaggio di eccellenza in vari ambiti, dalla diplomazia alla politica, nel suo ruolo di

ministro, così come nel mondo dell’imprenditoria e delle banche, ma è stato anche e soprattutto negli anni un

grandissimo esempio da seguire per   tutti noi funzionari”.    

Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto in un videomessaggio ha

rimarcato “il lavoro svolto per la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: abbiamo individuato una

misura nuova e importante pari a 6,3 miliardi di euro destinata alla transizione 5.0, quindi all’innovazione e

all’efficientamento delle nostre imprese. Oggi è un’occasione importante che ha come obiettivo veicolare il

nostro sistema imprenditoriale, soprattutto le Pmi che rappresentano la spina dorsale della nostra economia,

verso una prospettiva futura. La giornata nazionale del Made in Italy non è solamente un momento

celebrativo, ma è un momento anche di una riflessione che per quanto ci riguarda si sviluppa su alcune linee

direttive. La prima è immaginare una valorizzazione, un rafforzamento di alcuni mestieri tradizionali che

rappresentano il territorio e che sono, oserei dire, innanzitutto un elemento identitario del territorio di

Napoli, del suo hinterland, della Campania, del Sud Italia, dell’Italia intera, e che sono certamente un’occasione

importante per valorizzare quello che è stato un lavoro che viene da molto lontano, ma che sicuramente ha

come obiettivo oggi quello di essere proiettato nel futuro”. L’impegno del governo, quindi, sarà focalizzato

anche nel “cercare di capire come, dal punto di vista degli investimenti, dell’innovazione, della ricerca e della

formazione riuscire a trasformare mestieri tradizionali che, senza perdere nulla di quello che rappresentano,

possano essere in grado di vincere le sfide del futuro”. Alberto Gusmeroli, presidente della commissione

Attività produttive alla Camera dei deputati, ha evidenziato “la grande attenzione del Governo all’eccellenza

del Made in Italy: nell’ambito della mia commissione in quattro mesi abbiamo ascoltato 160 associazioni. Da

quella relazione conclusiva, consegnata al governo, è nata la legge sul Made in Italy e noi oggi siamo qui a

festeggiarne le eccellenze. Una norma in cui “c’è la valorizzazione delle scuole professionali e la nascita della

scuola sul Made in Italy. Noi dobbiamo anche fare un cambiamento un po’ di mentalità: se i nostri figli

frequentano una scuola professionale non devono essere considerati figli di un Dio minore. Il percorso della

scuola professionale può portare all’università, ma può portare anche al mondo del lavoro e al mondo

dell’eccellenza del Made in Italy”. Quando il Made in Italy penetra un mercato estero non viene più

abbandonato perché quando scegli italiano scegli bene. Ovviamente bisogna aiutare il Made in Italy, le

eccellenze, contro la contraffazione e l’Italian sounding”. Gianluca Cantalamessa, senatore della Lega e

componente della commissione

Attività produttive di Palazzo Madama, ha annunciato di aver presentato “oggi una proposta di legge che mira

a tutelare l’artigianato d’alta gamma e, quindi, anche e soprattutto quello napoletano. I “Made in” hanno senso

solo se la terza parola è “Italy”.

Spesso lo diamo per scontato, ma facciamo un errore. Il Made in Italy è uno dei dieci brand più famosi al mondo ed è un peccato se tante aziende che lo producono stentano ad arrivare alla fine del mese. È compito della politica valorizzare queste grandi potenzialità”. La proposta di legge “nasce da una direttiva europea – ha spiegato il senatore – che prevede l’indicazione geografica territoriale alla stessa stregua dell’alimentare. Quindi possiamo immaginare e lavorare per un disciplinare per la sartoria napoletana, per i presepi di San Gregorio Armeno, e, quindi, innanzitutto blindarli contro

l’Italian sounding. Poi prevede una serie di strumenti a tutela degli artigiani nella ricerca, nella formazione e nella selezione del personale, oltre che nell’internazionalizzazione.

Abbiamo intenzione di fare un elenco di questi artigiani d’alta gamma presso il Mimit affinché abbiano finanziamenti per poter esporre le proprie bellezze da Taiwan a Hong

Kong, da Rio de Janeiro a Buenos Aires. Hanno tanta qualità ma non le dimensioni per poter competere su una scala mondiale, ed è compito della politica cercare di aiutarli”.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha annunciato che “nell’ambito del nostro programma di valorizzazione dell’area Unesco che abbiamo avviato da poche settimane c’è uno spazio importante per l’artigianato di qualità nel centro storico. Quella di oggi è una giornata importante a livello nazionale perché si celebra la grande capacità del nostro

Paese, la grande capacità manifatturiera e artigianale. Napoli si inserisce in questo quadro con un forte rilancio di tutta la sua grande tradizione artigianale che rappresenta da un lato una parte importante del patrimonio immateriale della città – perché parliamo di tradizioni secolari che affondano la loro radice nella tradizione più antica di Napoli -, dall’altra è un comparto economico e anche turistico estremamente importante, un fattore di attrazione significativo, un comparto che crea economia, lavoro di qualità. C’è un grande impegno da parte dell’amministrazione comunale per valorizzarlo”.